Come funzionano gli insetto repellenti

Gli insettorepellenti sono una categoria di prodotti che si utilizzano sulla pelle e hanno l’obiettivo di produrre l’allontanamento degli insetti molesti. Non vanno confusi con gli insetticidi il cui obiettivo è l’uccisione degli insetti (gli insetticidi non possono essere spruzzati sulla pelle!). Gli insettorepellenti, se correttamente usati, sono uno strumento efficace di protezione nei confronti delle punture di zanzare e altri insetti. Ci proteggono anche dalle punture delle zecche (che non appartengono al mondo degli insetti ma sono aracnidi come i ragni, gli acari, gli scorpioni. Hanno 8 zampe, mentre gli insetti ne hanno 6).

Tutti gli insetto repellenti fanno allontanare gli insetti in quanto disturbano il loro sistema nervoso, influenzano il loro sistema di navigazione, olfattivo, visivo per cui la risposta dell’insetto è l’allontanamento dalla spiacevole fonte del disturbo (la sostanza insettorepellente).

Perché la protezione insetto repellente è molto importante?

Proteggerci dagli insetti ci evita fastidi associati alla puntura. Se siamo protetti evitiamo rossore, prurito, arrossamento e fastidio. Possiamo prevenire anche spiacevoli reazioni allergiche che potrebbero derivare da un numero eccessivo di punture. Anche le zanzare quando ci pungono, oltre a nutrirsi del nostro sangue, ci lasciano una sostanza che provoca gonfiore. Il gonfiore è generato dall’infiammazione prodotta dall’istamina.

Una corretta protezione diventa di vitale importanza nelle zone del mondo nelle quali vi sono malattie trasmesse dagli insetti. Ad esempio è noto che la zanzara tigre (Aedes albopictus) che abbiamo importato accidentalmente nel 1990 e che è diventata un membro stabile della nostra entomofauna, nei paesi di origine è un “vettore” provato di arbovirus esotici, quali quelli responsabili della DENGUE e della febbre da CHIKUNGUNYA virus. Nella tarda estate 2007, questa zanzara è stata responsabile di un focolaio epidemico di CHIKUNGUNYA virus, occorso per la prima volta in Europa, in Emilia Romagna con oltre 250 casi umani di una malattia fortunatamente non grave. La zanzara tigre è inoltre potenziale vettore di filarie, agenti di malattie degli animali da compagnia, accidentalmente trasmissibili all’uomo. Anche la zanzara comune (Culex pipiens) presente in italia da sempre e principale disturbatore delle notti estive è divenuta vettore di numerosi focolai epidemici di una encefalite equina da West Nile virus che si sono manifestati in Italia a partire dal 1998 e che nel 2008 hanno colpito per la prima volta gli esseri umani. Nel 1997 in Toscana si è verificato un caso di malaria (il primo dopo oltre 50 anni dalla sua eradicazione) trasmesso da una nostra zanzara anofele (Anopheles labranchiae). Da ricordare anche l’introduzione di nuovi vettori di origine tropicale, potenziali agenti patogeni di gravi arbovirosi come confermato dal recentissimo ritrovamento di Aedes koreicus, introdotta in Italia attraverso l’importazione di piante ornamentali. Per concludere anche la Aedes aegypti (portatrice della dengue) e la Aedes japonicus (encefalite giapponese) che sono vettori ben più pericolosi dei precedenti stanno ampliando le loro aree distributive grazie al commercio di copertoni usati e piante ornamentali.

L’aumento della temperatura media potrebbe rendere l’Italia un luogo adatto ad ospitare queste specie di zanzare rendendole in poche generazioni endemiche.

Fonte: Rapporto ISTISAN 12/41 pagine 5 e seguenti

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